Escursione in alta quota
Le escursioni in alta quota sono tra le avventure più emozionanti per ogni appassionato di trekking, ma affrontare l’altitudine richiede una preparazione specifica per garantire sicurezza e benessere.
L’acclimatamento è un processo fondamentale per adattare il corpo alla ridotta disponibilità di ossigeno, evitando problemi come il mal di montagna.
Quando affrontammo la salita che conduce alla cima del Piz Boè (3.152 m), meno di 24 ore prima eravamo al livello del mare: non sorprende quindi che, confrontandoci con esperienze simili, percepimmo subito un certo “affanno” durante l’ascesa finale.
In questo articolo vedremo quali accorgimenti adottare per acclimatarsi correttamente, minimizzando i rischi e massimizzando il piacere dell’esperienza.
Il processo di acclimatamento: perché è fondamentale?
Quando ci si avventura oltre i 2.500 metri, l’aria diventa più rarefatta e la pressione atmosferica diminuisce, rendendo più difficile la respirazione.
Questo può portare a sintomi come mal di testa, nausea e affaticamento, noti come mal di montagna acuto (AMS).
Partecipa a un’escursione nelle Colline Metallifere della Maremma Toscana e scopri antichi siti minerari immersi nella natura selvaggia!
L’acclimatamento consente al corpo di adattarsi gradualmente a queste condizioni, migliorando la capacità di assorbire ossigeno.
Il mal di montagna, se trascurato, può evolvere in condizioni gravi come l’edema polmonare o cerebrale.
Per questo motivo, acclimatarsi è una priorità per chiunque voglia affrontare un’escursione in alta quota in sicurezza.
Strategie per un acclimatamento efficace
- Salire gradualmente
Uno dei principi chiave dell’acclimatamento è la gradualità. È consigliabile non superare un guadagno di altitudine di 300-500 metri al giorno, soprattutto una volta superati i 2.500 metri. Dopo aver raggiunto un’altitudine significativa, è utile trascorrere almeno una giornata a quella quota per dare tempo al corpo di adattarsi. - Seguire la regola “salire alto, dormire basso”
Se possibile, fai escursioni a quote superiori durante il giorno, ma torna a dormire a quote più basse. Questa pratica aiuta il corpo ad acclimatarsi meglio, riducendo lo stress da altitudine. - Restare idratati
La disidratazione può peggiorare i sintomi del mal di montagna, perciò è essenziale bere molta acqua. Si raccomanda di evitare alcolici e caffeina, poiché possono favorire la disidratazione. - Adottare una dieta ricca di carboidrati
Consumare pasti ricchi di carboidrati aiuta a compensare il dispendio energetico e fornisce il carburante necessario al corpo per affrontare l’altitudine. I carboidrati richiedono meno ossigeno per essere metabolizzati rispetto ai grassi e alle proteine, quindi sono la scelta migliore in alta quota. - Evitare sforzi eccessivi
Durante le prime giornate a quote elevate, è consigliabile limitare gli sforzi fisici. Il corpo sta già lavorando duramente per acclimatarsi, e uno sforzo fisico eccessivo può innescare sintomi di AMS. - Farmaci preventivi: Diamox (dietro prescrizione medica)
In alcuni casi, soprattutto se non si ha molto tempo per acclimatarsi, i medici potrebbero consigliare l’uso di acetazolamide (Diamox), un farmaco che aiuta a prevenire i sintomi del mal di montagna favorendo la respirazione. - Ascoltare il proprio corpo
Uno degli aspetti più importanti dell’acclimatamento è saper ascoltare i segnali del proprio corpo. Se compaiono sintomi di mal di montagna come mal di testa, vertigini o nausea, è fondamentale fermarsi e, se i sintomi persistono, scendere a quote più basse.
Prepararsi per un’escursione in alta quota non significa solo avere l’equipaggiamento giusto, ma anche dedicare il tempo necessario per acclimatarsi correttamente.
La gradualità, l’idratazione e l’ascolto del proprio corpo sono elementi chiave per evitare rischi e godere al massimo dell’avventura.
Con una corretta preparazione, l’alta montagna può regalare emozioni indimenticabili, senza compromessi per la sicurezza.
