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Quando si va alla ricerca di nuove esplorazioni è comune informarsi sulle montagne o aree più conosciute.
Queste luoghi offrono spesso viste mozzafiato che attirano escursionisti, sono spesso cariche di significato storico o culturale, generalmente meglio attrezzate con sentieri ben segnalati e rifugi.
Interagire però con la popolazione locale arricchisce l’esperienza, offrendo un contatto diretto con le tradizioni e la storia del luogo.
La gente del luogo è la “manna dal cielo”: una fonte di informazioni e suggerimenti che ti fanno scoprire percorsi naturalistici poco frequentati, poco documentati, con panorami spettacolari!
E così abbiamo scoperto due bellissime montagne sullo stesso crinale: Cima della Prata e monte Banditello, sconosciute a molti.
Cima della Prata (1.850 m) e monte Banditello (1.873 m) si trovano nella regione Marche, all’interno della provincia di Ascoli Piceno nel comune di Montemonaco.
Fanno parte del complesso dei Monti Sibillini, una sezione dell’Appennino centrale.
Abbiamo accennato che le due cime si trovano sulla stessa cresta, proprio quella che se continuata verso sud dalla cima del Banditello conduce al monte Torrone (2.117 m) e successivamente al “Re” dei Sibillini, il Vettore (2.476 m).
In realtà, quella cresta è un lunghissimo “ferro di cavallo”, che attraversa le cime più alte fino a oltrepassare la cima “magica” della Sibilla.
Il percorso per arrivare alle due cime, che distano tra loro circa 700 metri in linea d’aria, inizia dalla località di Altino, una piccola frazione del comune di Montemonaco a quota 1.035 m.
Per 2,5 km il percorso si divide tra un primo tratto su sterro nel bosco ed un secondo su tratturo e sentiero a mezzacosta, che porterà ad una bellissima terrazza con vista sulla “Sibilla”. Qui la prima chicca.
Dalla terrazza, inizia il tratto chiamato “il muro del pianto”: nome che ci ha suggerito, accennando un sorrisetto ironico, Alessandro esperta guida locale.
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Ironia o no, questo è il tratto più duro che con un dislivello poco meno di 300 m in 1 km conduce alla Cima della Prata.
Arrivati alla cima mancherà il fiato da così tanta bellezza: una vista panoramica su tutto il parco nazionale che permette di osservare la varietà del paesaggio, che spazia dai prati in quota alle rocce calcaree.
Dalla Cima della Prata al Banditello, con una distanza meno di un chilometro per lo più pianeggiante, il sentiero si sviluppa completamente sulla cresta con un panorama mozzafiato su tutto il complesso dei Sibillini.
La vista spazia verso nord-ovest sulla vicina Sibilla ed in lontananza Priore e Bove.
Poi ancora da ovest verso sud, il monte Porche, Palazzo Borghese, Argentella e Redentore e molte altre, tutte cime oltre i 2.000 metri.
Ma lo spettacolo non si ferma qui: in condizioni di visibilità ottimale, è possibile scorgere il Gran Sasso e i Monti della Laga, che abbiamo avuto fortuna di osservare.
L’escursione lungo questa cresta è un’esperienza entusiasmante, offrendo un percorso panoramico godibile a 360°.
Va sottolineato che l’itinerario non è breve e richiede una buona preparazione fisica e attrezzatura adeguata.
E’ un’escursione impegnativa, con tratti ripidi e tecnici dove il risultato finale sarà quasi 900 metri di dislivello.
Il percorso ad anello: ALTINO-CIMA DELLA PRATA-M. BANDITELLO-ALTINO
Abbiamo fatto un percorso ad anello che da Altino facendo tutto il crinale passando dalla Cima della Prata e monte Banditello, ritorna ad Altino.
E’ un itinerario escursionistico apprezzato per la varietà del percorso e la bellezza dei panorami; per ore impiegate di escursione e dislivello lo classifichiamo come impegnativo (EE).
Altino si trova a circa 1.050 metri di altitudine, ed è uno dei principali punti di accesso ai Monti Sibillini.
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Il sentiero, che inizia nei pressi del rifugio, si inerpica su una carrareccia attraverso il bosco di faggi e pascoli montani.
Nel tratturo, riconoscibile per la presenza di una stalla per cavalli, il sentiero non è ben segnalato e la direzione da seguire è sempre salendo verso ovest nord-ovest.
Fatto questo tratto e passato un boschetto, il sentiero si sviluppa a mezzacosta in un area chiamata Prati di Altino e da li a poco conduce al punto panoramico a quota 1.568 m. con la vista sulla Sibilla.
Qui con una svolta decisa a sinistra inizia il tratto più ripido che, dopo un dislivello di poco meno di 300 metri, arriva alla Cima della Prata a quota 1.850 m.
Dalla cima continuando sulla cresta per 700 metri circa, senza nessun dislivello importante, si arriva sul monte Banditello da dove successivamente scendendo si arriva alla sella omonima (1.807 m).
Dalla sella del Banditello si abbandona la cresta prendendo il sentiero a sinistra 132 che scenderà costantemente fino alla Fonte del Pastore (1.525 m).
Da qui il sentiero non è segnato e sarà da seguire gli “omini di pietra”, ma una volta usciti dal tratturo si ritroverà la via con la classica segnaletica.
Continuando a scendere, il percorso arriva alla chiesa di Santa Maria in Pantano (1.180 m) e successivamente alla Sorgente Santa, dove sarà possibile rinfrescarsi e fare rifornimento.
Qui il sentiero si immette su uno sterrato chiamato il Sentiero dei Mietitori, e preso a sinistra, attraverso campi e aree boschive dopo 4,8 km riporta ad Altino.
Partenza | Rifugio Altino Ⓟ |
Distanza | 11,7 km ⇔ |
Tempo | 5/6 h ◔ |
Dislivello in salita | 883 m ⇑ |
Dislivello in discesa | 854 m ⇓ |
Quota massima | 1.863 m ▲ |
Quota minima | 1.009 m ▼ |
Sentieri | Diretta cresta, 131, 132, Sentiero dei Mietitori ↝ |
Difficoltà | EE |
Ascent/Descent: 1030 m 1030 m
| Distance: 12.39 km |
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