Cammino del Frassine

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L'anello della Val Popena da Misurina e l'incontro con la "leggenda" Gianni Pais Becher
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Il Cammino del Frassine ci ha coinvolti in prima persona perchè scelti dalla Diocesi di Massa Marittima per tracciarne il percorso.

Era l’inverno del 2019.

Il Cammino del Frassine è un pellegrinaggio mariano che dalla città di Massa Marittima in provincia di Grosseto, attraversando un paesaggio naturalistico incontaminato e di rara bellezza, conduce, dopo circa 20 chilometri, al Santuario del Frassine, piccolo luogo nel comune di Monterotondo Marittimo.

Il Cammino nasce per volere della diocesi della città di Massa Marittima, alla quale San Cerbone è il suo patrono ed uno dei protagonisti delle leggenda del Frassine.

Il Cammino per la diocesi ha una ricorrenza annuale nel mese di maggio o settembre ma è libero per qualunque pellegrino o camminatore di effettuarlo in ogni momento dell’anno.

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Nell’inverno del 2019 abbiamo percorso nelle “macchie” di quel pezzetto di Maremma oltre cento chilometri per tracciare un percorso di un sol giorno, dove natura e storia vivono in armonia da sempre.

Un Cammino meditativo unico…

La Madonna del Frassine, leggenda e pellegrinaggio

La festa della Madonna del Frassine si celebra il 25 aprile presso il Santuario a pochi chilometri da Monterotondo Marittimo.

Secondo la leggenda la statua della Madonna venerata al Frassine fu portata dal vescovo Regolo con i santi Giusto, Felice, Cerbone, Clemente e Ottaviano in Val di Cornia, per sfuggire alle persecuzioni in Africa settentrionale.

Nei secoli successivi alla morte di San Regolo della statua si presero cura i monaci dell’Abbazia di San Pietro in Palazzuolo, presso Monteverdi fino al 1252, anno in cui i Pannocchieschi incendiarono il convento.

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Uno dei monaci, fuggendo nel bosco, portò con sé anche la preziosa statua, ma vinto dalla stanchezza la nascose tra i rami di un frassino.

La statua fu creduta distrutta nell’incendio per circa un secolo, fino a quando un mandriano di nome Folco, portando il bestiame a pascolare nella Val di Cornia, osservò che uno dei suoi vitelli lasciava al mattino la mandria, per poi tornare alla sera.

Seguendo il vitello, lo vide entrare nel bosco ed inginocchiarsi ai piedi di un frassino, tra i cui rami scorse intatta la statua della Madonna.

In seguito al miracoloso ritrovamento, vista anche la devozione di numerosi pellegrini, intorno a quel frassino fu costruita la prima cappella, divenuta poi Santuario.

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Qui ancora oggi è custodita la statua lignea raffigurante la Madonna.

Molti sono i pellegrini che si recano durante tutto l’anno presso il Santuario, che si anima in aprile per i festeggiamenti solenni in onore della Vergine.

Massa Marittima

Il centro di Massa Marittima è situato su una delle propaggini meridionali delle Colline Metallifere, che dominano la sponda sinistra del fiume Pecora.

La parte occidentale e meridionale del territorio comunale digrada verso la pianura maremmana, mentre nella parte sud-orientale si estende il lago dell’Accesa di origine carsica, di cui è emissario il fiume Bruna.

Il territorio intorno a Massa Marittima fu abitato sia in epoca preistorica che protostorica, come testimoniano numerosi ritrovamenti databili dal Paleolitico all’età del Bronzo.

Insediamenti etruschi sono stati invece rinvenuti nella zona del lago dell’Accesa, Poggio Castiglione e Valpiana, databili in un lungo periodo di tempo che va dal IX al V secolo a.C.

Ulteriore prova dell’esistenza di un probabile insediamento nel luogo in cui oggi grossomodo sorge Massa Marittima è dato dalle Res Gestae di Ammiano Marcellino, dove viene citata una Massa Veternensis come luogo di nascita di Costanzo Gallo nipote di Costantino.

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…la città conobbe l’apice del suo splendore negli anni in cui si costituì in libero comune dal1225 al 1337, avvenuta in connessione con lo sfruttamento minerario, di giacimenti di rame e di argento, diffusamente estratto nelle colline metallifere in età medievale.

In quest’epoca Massa conobbe una grande espansione urbanistica e vennero realizzati edifici di grande pregio architettonico.

Dal 1317 per almeno un anno la città batté anche moneta propria, il Grosso da 20 denari e il Denaro piccolo, e si ha notizia della circolazione delle sue monete fino alla fine del 1319.

…durante il dominio mediceo, la necessità di una bonifica fu riconosciuta solo dal granduca Ferdinando I, ma questo tentativo iniziale non venne proseguito: le sorti di Massa e della Maremma furono trascurate, fatte salve le attività siderurgiche di Valpiana.

…Massa partecipò attivamente ai moti risorgimentali che portarono all’unità d’Italia.

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Garibaldi stesso passò per Massa Marittima, di cui in seguito divenne cittadino onorario, e furono proprio alcuni giovani massetani ad aiutarlo a raggiungere Cala Martina per imbarcarsi verso Porto Venere nel settembre 1849.

…sul finire della seconda guerra mondiale, infine, si registrano a Massa episodi di lotte partigiane ed un forte impegno nella Resistenza.

Si ricordano l’eccidio degli ottantatré minatori di Niccioleta ed il barbaro omicidio di Norma Pratelli Parenti, eroina della Resistenza e medaglia d’oro al valore militare.

La cattedrale di San Cerbone

La Cattedrale di Massa Marittima, dedicata a San Cerbone che fu vescovo di Populonia dal 570 al 573, sorge alla sommità di una scalinata che si affaccia in diagonale sulla piazza principale della città.

L’azzardo a livello urbanistico è semplicemente geniale e l’effetto proposto dalla chiesa che viola le consuete prospettive architettoniche, facendo pensare a un’idea saltata fuori da un quadro di Giorgio de Chirico, ne fanno un esempio forse unico al mondo.

La sua costruzione è iniziata nei primi anni dell’XI secolo ma è proceduta a lungo.

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Già a una prima occhiata appaiono evidenti due stili: il romanico della fascia più bassa e il gotico.

Nel 1287 proprio in stile gotico per opera di Giovanni Pisano la Cattedrale fu ampliata e arricchita sia sulla facciata sia del terzo ordine di colonne ornate da tre guglie.

Tutta la struttura è decorata da una serie di archi ciechi e da figure simboliche di animali dal significato apotropaico.

Sulla facciata si apre la porta principale, che presenta nei cinque pannelli le Storie di San Cerbone.

Il percorso

Il percorso di 22 chilometri è indicato con la freccia celeste ed inizia dal seminario vescovile in Massa Marittima fino al Santuario del Frassine.

PartenzaChiesa di San Francesco
Distanza22,2 km 
Tempo6,00 h 
Dislivello in salita448 m 
Dislivello in discesa655 m 
Quota massima494 m ▲
Quota minima116 m ▼
SentieriFreccia celeste
DifficoltàE
Ascent/Descent:
649 m 867 m
Distance:
22.20 km

Le immagini della cattedrale, panorama su Massa Marittima e dell'Arca di San Cerbone provengono dal web.

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