Le Biancane, la piccola Islanda in Maremma

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L'anello della Val Popena da Misurina e l'incontro con la "leggenda" Gianni Pais Becher
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Quando pensiamo a quei “fumi” che il sottosuolo sprigiona naturalmente e rende la visione di quel paesaggio paragonabile all’inferno dantesco, pensiamo all’Islanda: l’espressione massima di tali fenomeni geotermici.

Esistono altre realtà più o meno grandi che rendono uniche alcune aree di questo pianeta: una di queste è nelle Colline Metallifere della Maremma Toscana, ossia l’area chiamata Le Biancane.

“Versan le vene le fummifere acque
per li vapor che la terra ha nel ventre,
che d’abisso li tira suso in alto”

Dante Alighieri (Rime, Libro VI)

Il parco naturalistico delle Biancane è un’area naturale nei pressi del centro di Monterotondo Marittimo nella provincia di Grosseto in cui sono ubicate le caratteristiche “biancane”, che rappresentano uno dei tanti siti in cui la geotermia caratterizza fortemente il paesaggio al confine fra le province di Pisa e Grosseto.

Si ha infatti la presenza di diverse tipologie di manifestazioni geotermiche come soffioni, fuoriuscite di vapore dal terreno, putizze e fumarole.

Il nome deriva dal colore bianco delle rocce che caratterizza tutto il paesaggio; infatti, le emissioni di idrogeno solforato causano una reazione chimica con il calcare trasformandolo in gesso.

Il vapore che esce dalle fratture delle rocce ha una temperatura di circa 100 °C ed è costituito per il 95% da vapore acqueo e per il restante da anidride carbonica, metano, ammoniaca, acido solfidrico responsabile del caratteristico odore di uova marce, acido borico, azoto, idrogeno ed in minor misura elio, argon, radon ed altri gas nobili.

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In corrispondenza degli sbocchi di vapore si hanno cristallizzazioni di zolfo nativo sotto forma di aggregati aciculari o di incrostazioni dovute all’ossidazione dell’acido solfidrico dovute al contatto con l’aria.

La presenza dell’acido solfidrico è causa inoltre di un’intensa acidificazione del suolo e la forte aggressività chimica di alcuni componenti dei fluidi geotermici ha prodotto un vistoso sbiancamento del suolo.

Tutte le rocce si presentano alterate dalla circolazione dei fluidi geotermici, alterazioni che si manifestano con la scomparsa dei colori originali e con variazione della composizione.

Le Biancane con i suoi Lagoni rappresentano una delle aree di competenza del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane.

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I Lagoni

Il sito delle Biancane è infine caratterizzato dalla presenza di pozzi geotermici dai quali fuoriesce vapore ad alta entalpia.

Il vapore viene così convogliato ed inviato alla centrale geotermica per la produzione di energia elettrica, situata sul lato ovest.

Il vapore viene inviato direttamente alla turbina, e, successivamente, condensato e depurato dei gas incondensabili.

L’acqua di condensa viene raffreddata e reiniettata nel sottosuolo.

A Monterotondo Marittimo iniziò la produzione di energia elettrica da fonte geotermica a livello industriale nel 1916.

Nel 1918 venne costruita una centrale di produzione presso il Lago Boracifero da 250 kW.

La centrale geotermoelettrica dell’ENEL che si trova presso Le Biancane risale al 1958 ed è stata modernizzata nel 2002.

Le quattro centrali situate nel territorio del comune di Monterotondo Marittimo riescono a coprire il 70% dell’intero fabbisogno energetico della provincia di Grosseto tramite lo sfruttamento del vapore proveniente dai pozzi geotermici della zona.

Il Mubia, geomuseo delle Biancane

Il MUBIA, il Geomuseo delle Biancane, è un atto di amore e riconoscenza verso la terra di Monterotondo Marittimo protagonista della nascita della geotermia e dello sviluppo della zona: dalla scoperta dell’acido borico alla produzione di energia elettrica.

Nel MUBIA si comprende la geodiversità, si apprende come si sono formati i minerali e le rocce e si capisce perché qui la terra è così calda e bianca.

“Gea”, madre terra, è il personaggio principale di questo museo e non la “Geotermia” già degnamente celebrata in altre strutture museali del territorio.

La geodiversità

La geodiversità è la varietà degli elementi geologici presenti sulla Terra.

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Essa rappresenta il motivo fondante e il marchio di ciascun territorio, ne condiziona l’ecosistema e influenza la biodiversità.

La molteplicità dei paesaggi del nostro pianeta, non è dovuta al caso, ma alle differenti storie geologiche responsabili della loro formazione.

Esse hanno determinato la presenza di alcuni corpi rocciosi e non di altri, stabilendone così le caratteristiche abiologiche.

Manifestazioni in superficie

La geodiversità delle Biancane si manifesta in superficie con un paesaggio da inferno dantesco.

Camminiamo su rocce sorprendentemente calde e siamo circondati da sbuffi di vapore, i fumacchi.

Il colore che contraddistingue il suolo è peculiare, con zone in cui l’alterazione geotermica ha prodotto rocce bianchissime accanto ad altre dagli accesi toni ocra.

Il nostro olfatto è sollecitato da emanazioni di acido solfidrico, mentre il nostro sguardo non può che restare catturato da splendidi cristalli gialli di zolfo.

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Il percorso

Questo percorso con partenza dal geoparco prevede l’arrivo al borgo di Sasso Pisano ed il ritorno tramite sentieri fuori dall’area delle Biancane.

E’ possibile fare un anello più breve all’interno del geoparco che richiede un minor tempo di escursione.

Consigliamo di soffermarsi nel punto panoramico del parco dove è presente un’area di sosta con una vista spettacolare sul golfo tirrenico cha da Punta Ala arriva al promontorio di Piombino.

In una giornata senza foschia è possibile scorgere alcune le isole dell’arcipelago toscano, quali l’Elba, Montecristo, Troia, fino alla Corsica ancora più in lontananza.

La vista si estende anche nel paesaggio più interno dove  può notare il rilievo montuoso delle Cornate di Gerfalco; facente parte della Riserva Naturalistica Cornate e Fosini con i suoi 1060 metri nel cuore delle Colline Metallifere è la cima più alta di tutta la Maremma.

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PartenzaMuseo il Mubia
Distanza7,9 km
Tempo2,40 h
Dislivello in salita334 m
Dislivello in discesa335 m
Quota massima665 m ▲
Quota minima470 m ▼
Sentieri7, 16
DifficoltàT/E

Wikipedia

mubia.it

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